come aria fresca

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giovedì 22 maggio 2014

Il parco più bello d’Italia 2011

Sono stata a: Villa Lante
Dove: Lazio, Bagnaia (VT)
Quando: 16 Giugno 2013
Vicino a: Viterbo, Vitorchiano, Soriano nel Cimino, Bomarzo
Ingresso: a pagamento (biglietto intero 5 €, biglietto ridotto 2,50 €)
Chiusura settimanale: Lunedì


Questa volta ad incuriosirmi è stato un breve articolo letto sul numero di novembre 2012 di Bravacasa, con foto di Enrico Ciavoni e testi di Federica Pedretti.
 Il parco di Villa Lante a Bagnaia è stato premiato nel 2011 come parco più bello d’Italia ed è solo a un’ora di viaggio da casa mia. E nonostante questa vicinanza ho fatto passare più di mezzo anno per andarci (come è vero che mi ci è voluto quasi un anno per decidermi a scrivere questo post! Tutto con mooooolta calma)!

Morale della storia, invece di trovare un giardino dai colori autunnali, come nelle suggestive foto dell’articolo galeotto, abbiamo trovato un giardino che si stava preparando all’estate, altrettanto meraviglioso!

Il giardino all'italiana e la Fontana dei Mori

Il vero protagonista della Villa è senz’altro il giardino con le sue fontane, mentre la residenza è costituita da due edifici simmetrici, il Casino Gambara e il Casino Montalto.
Non è possibile accedere ai piani superiori delle Palazzine, delle quali sono visitabili solo gli ingressi affrescati.
Il punto centrale del bel giardino all’italiana è costituito dall’imponente Fontana dei Mori.

A sinistra Casino Montalto, a destra Casino Gambara

Casino Gambara

Tutto il resto del giardino si sviluppa su diversi livelli, dove tra il verde delle piante si rimane veramente affascinati da molte altre fontane e dai loro giochi d’acqua.
Quella che mi ha colpita di più è senz’altro la Catena del Gambero, che è per meglio dire una cascata che ha origine da un gambero in pietra, simbolo del Cardinale Gambara, committente e primo proprietario della Villa.

Catena del Gambero 

Catena del Gambero 

Dando le spalle alla Mensa del Cardinale, una vera e propria tavola in peperino che veniva utilizzata per i convitti all’aperto, e alla fontana dei Giganti o dei Fiumi, ci si può affacciare alla terrazza panoramica, dove si apre la vista sulla Fontana dei Mori.

 Mensa del Cardinale e Fontana dei Giganti o dei Fiumi


Diversi gli scorci che si presentano come piccoli tesori




La Villa con il suo giardino, che prevede un biglietto d’ingresso a pagamento, è immersa in un bellissimo parco, al quale invece si può accedere liberamente. Se dopo la visita alla Villa, per la quale è sufficiente una mattinata, avete voglia di rilassarvi un po’, vi consiglio di portare con voi una coperta e un buon libro: sotto l’ombra degli alberi si sta una meraviglia!

Torre di Bagnaia vista dal Parco di Villa Lante

Dopo una passeggiata nel centro storico di Bagnaia, ci siamo spostati a Soriano nel Cimino, dove avremmo voluto visitare il Castello. Purtroppo nel sito del Comune era indicato un orario di apertura non veritiero, soprattutto perché a detta di alcuni abitanti di Soriano il Castello non veniva aperto da diversi mesi. Dato che è passato quasi un anno dalla mia visita, non saprei dire se ci siano stati cambiamenti. Soriano è una bella cittadina e merita sicuramente una visita, ma se siete interessati anche al Castello, vi consiglio di contattare la Pro Loco per avere informazioni. Sul loro sito è scritto che nei giorni di venerdì, sabato e domenica il Castello è aperto.

Castello Orsini sulla cima di Soriano nel Cimino

Per maggiori informazioni: 
il link consigliato sull’articolo di Bravacasa, http://villalante.wordpress.com/
alcune informazioni sulla cittadina di Bagnaia, http://www.cittadibagnaia.it/index.html
sito della proloco di Soriano nel Cimino, http://www.prolocosoriano.it/IT/Default.asp

(Tutte le foto nel post sono state scattate da me)

venerdì 16 maggio 2014

Reflecting #1



Connecting: Dopo i mesi intensi durante i quali mi sono dedicata quasi esclusivamente alla scrittura della tesi e dopo la discussione sono tornata ai miei ritmi più lenti. Riconnessione con me stessa.

Nourishing: ciliegie dei miei ciliegi e tè verde alla menta!

Reading: Chi ti credi di essere di Alice Munro. Che non mi sta coinvolgendo molto, ma non mollo (se qualcuno l’ha letto, si accettano molto volentieri spunti motivazionali).

Nurturing: Ho iniziato un corso in biblioteca sulla lettura interpretativa. L’ho scelto perché cercavo qualcosa che mi portasse fuori dalla mia comfort zone e lo scopo è stato raggiunto: mi sento morire ogni volta che devo intervenire…  ma mi farà bene, lo so!

Growing: Passeggiate fotografiche con il mio ragazzo che mi aiutano a concentrarmi sulla bellezza dei piccoli tesori della natura (che, ahimé, ho a lungo trascurato) e che mi fanno stare bene.

Listening: No prejudice dei Pöllaponk, i concorrenti islandesi del contest Eurovision 2014, andato in onda sabato scorso su Rai2. Ascoltatela, il testo è semplice, ma è un invito intelligente a liberarsi dai pregiudizi di qualunque sorta.

Watching: Vedo molti telefilm, ma come una scema mi ero persa tutte le serie di Dexter. Ora mi sto rifacendo alla grande! Al cinema sono andata a vedere Grand Budapest Hotel, che ho apprezzato, ma che rivedrò dopo aver letto alcuni libri di Stefan Zweig, al quale il film è ispirato e che io, nonostante cinque anni di letteratura tedesca, non ho mai letto e studiato.

(Questo post si ispira a quelli di Daniela del blog Il Coltello di Banjas, che si ispirano a loro volta a quelli di Steph di This Brown Wren)






Alessandra


giovedì 15 maggio 2014

Dichiarazione di intenti

Perché se mi faccio prendere dalla pigrizia (che in realtà mi ha preso già per bene!), sono una grande inconcludente. Allora se dico quello che devo scrivere, (forse) alla fine lo scrivo.

I prossimi post sui libri saranno dedicati a:
- Un’eredità di avorio e ambra di Edmund De Waal
- Donne dagli occhi grandi di Angeles Mastretta
- Scintille di Gad Lerner
- Stabat Mater di Tiziano Scarpa
- Uomini sotto il sole di Ghassan Kanafani

I prossimi post sui posti visitati saranno dedicati a:
- Villa Lante a Bagnaia (VT)
- Gubbio (PG)
- Berlino
- Calcata Vecchia (VT) e le cascate del Monte Gelato
- Villa Adriana e Villa D’Este a Tivoli (RM)

Mi farò un bel regalo se riuscirò a scriverli entro due mesi


Alessandra

venerdì 21 marzo 2014

Giornata Internazionale della Poesia 2014


Il 21 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’UNESCO al fine di riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.


Vi invito a condividere la poesia che portate nel cuore o che in questo momento state amando particolarmente. 
Potete aggiungere poche informazioni sull'autore e sulla stessa poesia e soprattutto la versione in lingua originale.

Io ho scelto questa di Jürgen Fuchs (1950-1999): 

PAPIER, UNLINIERTES
Dich
Ziehe ich vor:

Hinter
Klein- oder großkarierte
Gitter
Bringe ich meine Worte
Nicht

Sie müssen doch
Atmen
-----
CARTA, SENZA RIGHE
Ti preferisco:

Dietro sbarre
Piccole o grandi
Non porto
Le mie parole

Devono pur
Respirare
 


(Dalla raccolta Schriftprobe)


Jürgen Fuchs era uno scrittore tedesco-orientale. Scrisse questa poesia per rivendicare il diritto alla libertà di espressione, contro la censura e le manipolazioni della verità. 

Una poetica giornata a tutti!


Alessandra

domenica 22 dicembre 2013

25 anni dopo: per ricordare Chico Mendes

Una vita dedicata alla difesa dell’ambiente e dei lavoratori.

"così l'albero cadendo ha sparso i suoi semi / e in ogni angolo del mondo nasceranno foreste."




Da qualche giorno è disponibile su tutti gli store digitali anche un e-book su Chico Mendes di Gad Lerner, un reportage di quel tempo scritto per “L’Espresso”: Il mio e-book su Chico Mendes
Io lo sto scaricando sul mio Kobo.
Buona giornata!

Alessandra

sabato 21 dicembre 2013

Per Cecilia e da Beatrice: Mug Swap

Come avevo scritto quasi un mese fa, ho partecipato al MUG SWAP proposto da Daniela di Il coltello di Banjas.
Io ho mandato il mio pacchetto a Cecilia - che scrive un bellissimo blog, Casa Edera, e ha un negozio online di saponi e candele artigianali, cruelty free e vegan, Aromantiche - e ne ho ricevuto un altro da Beatrice, che vive in provincia di Como e ha la passione per la fotografia.
Mi ha mandato delle cose molto belle e buone e scritto un pensiero dolcissimo. La ringrazio tanto per tutto!


Mi ha fatto stare bene cercare e scegliere con cura le cose da mandare a Cecilia e ho adorato ricevere il pacchettino di Beatrice, pensato con tanta gentilezza. Saluto Cecilia e Beatrice e ringrazio Daniela che mi ha messo in contatto con queste donne!



Alessandra

venerdì 20 dicembre 2013

La leggenda dei monti naviganti

Titolo: La leggenda dei monti naviganti
Autore: Paolo Rumiz
Anno di pubblicazione: 2007
Editore: Feltrinelli

Mi sono sempre nutrita di romanzi: di classici, di scrittori emergenti, di “romanzi-relax”- quelli che per me sono come una commedia d’amore americana, leggeri e poco impegnativi.

Poi, curiosando tra gli scaffali della biblioteca, ho scoperto “La leggenda dei monti naviganti” di Paolo Rumiz e mi si è aperto un altro mondo. Non credevo si potesse descrivere un viaggio, esperienza così personale,in modo così vivido, magistrale direi.

Ho detto un viaggio, ma in realtà si tratta di due viaggi italiani, attraverso le Nostre montagne, Alpi e Appennini.
Dalla quarta di copertina:
“Il viaggio è diventato epifania di un’Italia vitale e segreta. Ne ho scritto con rabbia e meraviglia. Meraviglia per la fiabesca bellezza del paesaggio umano e naturale; rabbia per il potere che lo ignora”

photo by me

La vera ricchezza è negli incontri fatti dall’autore-viaggiatore con Mauro Corona, Mario Rigoni Stern, Ryszard Kapuscinski, Walter Bonatti, Francesco Guccini, Vinicio Capossela e con la gente comune innamorata della propria terra, delle proprie montagne.

E sono tante le storie ricordate: da quelle più note - come la tragedia della diga del Vajont, il caso della mummia di Ötzi e la rabbia antica che muove i valligiani della Val di Susa a lottare contro la Tav – a quelle che solitamente rimangono più nell’ombra – come la storia dell’operaio tessile biellese Francesco Bider, che si unì alle forze indipendentiste del Kosovo, e quella del partigiano Antonio Carini, massacrato dai fascisti a Meldola.

L’attrice Roberta Biagiarelli è partita da questo testo per un adattamento teatrale al quale mi piacerebbe molto assistere, ma per ora sembra che non siano previste repliche. Vi lascio di seguito il link dove potrete trovare un' introduzione allo spettacolo, qualche foto e un video: Babelia&C.

Questo libro mi ha fatto venire una terribile nostalgia per dei posti dove non sono mai stata, per le Alpi che non ho mai visto. E mi ha fatto sentire terribilmente in colpa per aver ignorato finora la ricchezza degli Appennini a me così vicini.
Un libro da leggere fino in fondo, anche per arrivare a una meravigliosa curiosità che riguarda il nome che i fenici diedero all’Etna, dal quale potrebbe derivare il nome del nostro Paese.
Lettura raccomandata! 

Vi lascio anche una brevissima, ma significativa intervista a Rumiz:



Alessandra

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